FISCALFILIA
e
FISCALFILATELIA
® Marchetto Fortunato & Paolo

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Scaricate gratuitamente il libro :

Genova Comune Medievale - Vita usi & costumi dei Genovesi ricavati dal CARTULARE di GIOVANNI SCRIBA Notaio Genovese dall' anno 1154 all' anno 1164

Le altre pubblicazioni
Dalla lettera di cambio alla cambiale in Italia 1154 - 1958
Marche da bollo Italiane 1863 - 1957
Regno Lombardo Veneto - Carte bollate e marche da bollo 1813 - 1870
Regno di Sardegna - Regno d'Italia - La carta bollata dal 25 Aprile 1814 al Giugno 1946
Vicenza Numismatica 2001
Vicenza Numismatica 2002
Vicenza Numismatica 2005
Tutte le pubblicazioni
HEXEL s.r.l.
Edizioni Vaccari



Videopresentazione del libro "Regno di Sardegna Regno d'Italia - La carta bollata"



Definizione di :

FISCALFILIA o FISCALFILATELIA

E’ il nome nuovo per la nuova scienza, che riguarda la storia fiscale, costituita dalla
carta bollata e dalle marche da bollo. Questi argomenti storico-collezionistici, sono stati recentemente studiati e pubblicati dal vicentino
Fortunato Marchetto nei suoi sette libri,
editi da Filatelia-Editoria Vaccari. Si tratta di un’accurata ricerca di documenti nei quali le modalità ed i mezzi per assolvere all’obbligo
del pagamento fiscale si intrecciano, sia con
quelli della numismatica, sia con quelli della filatelia.
FISCALFILIA, infatti, significa studio dei modi e dei mezzi idonei usati per il pagamento
delle tasse di bollo. Le tasse di bollo servono a : “ Fornire all’erario un mezzo per supplire
alle spese indispensabili dello Stato ”. E sono soggette al bollo:
1°) tutte le carte destinate ad atti civili, giudiziari, amministrativi, ed alle scritture, che
vengono o possono essere presentate alle autorità amministrative, uffici pubblici, etc.
2°) Le carte per giornali, per fogli periodici, per affissi, etc.
3°) Le cambiali, i biglietti a ordine, i pagherò, etc.
I modi ed i mezzi idonei al pagamento delle tasse di bollo sono : la carta bollata, le marche
da bollo, i francobolli usati fiscalmente, il “ visto per bollo” ed altre, meno usate, modalità.
La carta bollata, le marche da bollo ed anche i francobolli sono l’unica moneta cartacea,
usata e necessaria per presentare e fare accettare la maggior parte dei documenti per atti
civili, giudiziari ed amministrativi e le moderne cambiali, che nel passato erano conosciute
sotto la dizione di ” lettere di cambio “.Le occasioni più comuni nelle quali s’incontrano e s’intrecciano filatelia e fiscalfilia sono
costituite da documenti postali nei quali al posto dei francobolli, (o a complemento di francobolli insufficienti a soddisfare la tariffa richiesta),
vengono apposte marche da bollo e da documenti fiscali nei quali il pagamento delle tasse
di bollo avviene, in tutto od in parte, mediante l’applicazione di francobolli.
Il tutto proibito ed illegale, ma raramente penalizzato.
Da evidenziare che la prima carta bollata, finora conosciuta, porta la data del 1640, mentre
il primo francobollo è nato solamente nel 1840 e le marche da bollo alla fine del 1854.
Le prime lettere di cambio, invece, chiamate solo di recente cambiali, sono state scritte su
carta bambacina a Genova nel 1154 e forse anche prima. In esse la numismatica è presente
sotto forma del cambio che si praticava tra monete genovesi e quelle dei vicini Stati italiani
ed, inoltre, anche nel cambio con quelle dell’Oriente, della Spagna, Francia ed Inghilterra.
Ulteriori e più dettagliate notizie si possono trovare nei cinque libri citati.
Per opportunità storica, i volumi verranno presentati partendo da quello intitolato
“ Dalla lettera di cambio alla cambiale in Italia “.

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1) “ Dalla lettera di cambio alle cambiale in Italia “, 1154-1958 .
Si tratta di un excursus storico, che inizia con la lettura dei 1306 estratti di atti notarili,
inscritti nel “ Cartolare di Giovanni Scriba “, notaio dei consoli del comune di Genova, e
prosegue con la catalogazione e numerazione dei moderni foglietti statali per cambiali.
Il cartolare è composto di 185 fogli di carta ” bambacina “. Ogni foglio misura centimetri
28 x 20,5 ed è scritto sulle due facciate. In questo libro sono riportati solo 30 atti di
Giovanni Scriba, che vanno dal 1154 alla fine del 1164.Da ricordare, qui, che la prima carta
di Fabriano venne fabbricata tra il 1268 ed il 1270.Da notare nel volume la fotoriproduzione delle prime carte bollate di Spagna (1640), di Genova (1677),
e di Savoia-Piemonte (1698).
Alla fine del libro sono presentate le marche da bollo per cambiali, col loro uso fiscale e
postale, e con tutti i decreti d’emissione conosciuti.

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2) “ Regno Lombardo-Veneto: Carta bollata e Marche da bollo “ ,1813-1870.
Il volume descrive gli avvenimenti svoltisi nel Veneto e nella Lombardia tra il 9 novembre
1813 e la fine del 1870. Conosciuto l’esito della battaglia di Lipsia del 16-18 ottobre 1813,
gli Austriaci invasero il Veneto fino all’Adige e già il 9 novembre 1813 erano a Caldiero ed
a Vicenza. A Milano, invece, arrivarono il 28 aprile 1814. Per quanto riguarda la carta bollata,
all’inizio fu permesso l’uso provvisorio, ad esaurimento, dell’esistente carta bollata, già
fabbricata da Napoleone per il “Regno d’ Italia “. Nuovi bolli per il Veneto furono fabbricati
dall’Austria nel 1816, e nel 1820 altri bolli per la Lombardia. Nel 1840 i bolli furono
unificati per tutto il Regno Lombardo-Veneto. Alla fine del 1854.la carta bollata venne
sostituita dalle nuove “ Marche da bollo “, che, nel Veneto, durarono fino alla fine del 1870.

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3)“ Regno di Sardegna- Regno d’ Italia : La carta bollata “, dal 25 aprile 1814 al giugno 1946.
In questo libro sono descritti i vari tipi di carte bollate del Regno di Sardegna e poi del Regno
d’Italia. Nel Regno di Sardegna, con Manifesto Camerale del 27 maggio 1814, fu permessa
per legge la continuazione dell’uso delle carte bollate di “ detto cessato Governo, sinchè ..
si possa altrimenti disporre “. Sono queste le carte bollate della Francia imperiale. In seguito,
e cioè nel luglio del 1814, furono fabbricati i nuovi bolli per la carta bollata del Regno di
Sardegna, bolli che furono in uso fino al 1864. Nel 1864, a norma del Regio Decreto
N° 1800 del 4 giugno 1864, furono “ determinati la forma ed i distintivi dei nuovi punzoni
per il bollo ordinario e straordinario della carta bollata “, bolli che ancora oggi usiamo nelle
nostre giornaliere carte bollate.
Le carte bollate all’ordinario sono qui numerate e valutate secondo il grado di rarità.

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4) “ Marche da bollo italiane. Uso fiscale e postale “ 1863-1957.
Questo volume è una seconda edizione, completamente rivista, aggiornata ed allargata.
Sono infatti descritte e numerate e valutate, oltre alla marche da bollo a tassa fissa ed a
quelle per l’imposta generale sull’entrata, ( per le quali si veda anche il libro numero 5),
anche le marche per “ lusso e scambi ”, e quelle per “ trasporto di cose con automezzi “ ed ,
infine, quelle per i ” foglietti delle cambiali “. Il tutto corredato dalle relative leggi e decreti esecutivi. Esistono anche altre marche da bollo.
Tuttavia in questo libro sono state incluse e valutate solo quelle marche che ebbero un uso postale, anche se non sempre raro, perchè il
grado di rarità è sempre presunto.

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5) “ Marche da bollo italiane a tassa fissa e per l’imposta generale sull’entrata,
dal gennaio 1863 al giugno 1946. Uso fiscale e postale”
Questo libro è stato pubblicato per primo nel 1986. E’ esaurito.
La pubblicazione ha avuto l’onore della prefazione del compianto Enzo Diena, che scriveva:
“ Nella nostra veste di cultori del francobollo e della storia postale non possiamo non essere
grati all’Autore per l’utilissimo strumento, che egli ci ha fornito con l’attenta e completa
catalogazione dei già citati casi di uso postale delle marche da bollo, un settore che sempre
più va interessando il mondo della Filatelia:”


Durante le manifestazioni di “ Vicenza numismatica “ del 19-21 ottobre 2001, verranno
esposti documenti attinenti agli argomenti trattati nei libri.
CAVAZZALE 10 luglio 2001